(a cura della Redazione)
Obiettivi e risorse delle nuove misure
Il decreto
“Ristori” mette a disposizione rimborsi a fondo perduto per mezzo milione di
imprese e i lavoratori più colpiti. Le imprese e le partite IVA che avevano già
richiesto i contributi del decreto Rilancio e rientrano nelle categorie
interessate, le somme saranno accreditate dall’Agenzia delle Entrate
direttamente entro metà novembre. Chi farà domanda per la prima volta dovrà
attendere invece fino a metà dicembre. Non sono previsti limiti di reddito e l’indennizzo
massimo arriverà a 150.000 euro. Allo stato attuale sono stati già disposti i
bonifici in favore di più di 211 mila imprese, per un totale di oltre 964
milioni di euro. Nelle ore scorse alle risorse del decreto Ristori, entrato
in vigore il 26 ottobre, si sono aggiunte quelle del Decreto Ristori bis che ha
allargato la platea dei destinatari e ha istituto un "fondo
straordinario" per sostenere il terzo settore: lo prevede il decreto
approvato questa notte dal Consiglio dei Ministri. Il fondo, istituito al
ministero del lavoro, servirà a finanziare "interventi a favore di
organizzazioni di volontariato", "associazioni di promozione
sociale" e "organizzazioni non lucrative di utilità
sociale". Ma vediamo meglio chi può fare richiesta e come funziona.
Decreto Ristori: a chi è diretto e come fare richiesta
Il Decreto
riguarda anzitutto bar, ristoranti, palestre, cinema e teatri costretti alla
chiusura totale o parziale, ma anche taxi, alberghi e società di catering.
Arriva anche un prolungamento della
cassa integrazione per i dipendenti di tutti i settori e un indennizzo una
tantum per i precari. Vediamo ora come fare richiesta:
-
Aziende
che hanno già avuto i contributi del
decreto Rilancio
Le imprese
che hanno già usufruito dei contributi del decreto Rilancio non devono fare
domanda: il contributo sarà accreditato direttamente dall’Agenzia delle entrate
dentro novembre. Per calcolare l’importo occorre partire dall’indennizzo già
ottenuto che vine e aumentato fino a quattro volte a seconda del tipo di
attività. Le categorie beneficiarie sono indicate nel decreto allegato.
-
Aziende che per la
prima volta chiedono sostegno
Possono fare domanda le aziende che
rientrano nella categorie previste e se il fatturato di aprile 2020 ha
registrato un calo di almeno un terzo rispetto a quello di aprile 2019. La
somma verrà calcolata con le stesse modalità previste dal decreto Rilancio e
poi moltiplicata con le modalità previste dal nuovo Decreto. Il contributo
medio di un ristoratore con un fatturato fino a 400 mila euro l’anno è di poco
più di 5 mila euro. Nel nuovo decreto è stato inserito un aiuto anche per chi
era stato escluso dal precedente decreto perché ha aperto da poco: rientrano
infatti tutti coloro che hanno un’attività al 1° gennaio 2020. La somma
assegnata parte da 1.000 euro per gli autonomi e 2.000 per le società,
moltiplicata per la percentuale prevista per il tipo di categoria. La domanda
va inviata al sito dell’Agenzia delle Entrate, compilando un modello analogo a
quello già disponibile con il decreto Rilancio. La procedura sarà attivata a
breve sul portale, servirà lo Spid o altre credenziali usate per le pratiche
telematiche del sito.
-
Lavoratori precari dei
settori colpiti
In questo caso torna l’una tantum di
1.000 euro, come già ad Agosto, per chi
non è assunto a tempo indeterminato. Le categorie restano: i lavoratori a tempo
determinato o con contratto di somministrazione nel turismo e nel termale,
stagionali e con contratto intermittente di tutti i settori, venditori a
domicilio, lavoratori dello spettacolo, autonomi senza partita Iva i tutti i
settori iscritti alla gestione separata INPS da prima del 17 marzo. Chi ha
fatto domanda per l’una tantum del decreto di Agosto riceverà la nova somma automaticamente.
Gli altri dovranno far richiesta entro il 30 novembre sul sito INPS o con l’aiuto
di un Patronato. Anche per i lavoratori precari dello Sport viene rinnovato l’indennizzo
di 800 euro: chi fa la domanda per la prima volta dovrà inviare la richiesta
dal sito www.sportesalute.eu.
Le novità del decreto Ristori bis
Il nuovo decreto Ristori bis appena licenziato
dal Governo, prevede:
-
Rinvio degli acconti di novembre "delle
imposte sui redditi e dell'Irap" per tutte le partite Iva delle zone
rosse che dovranno chiudere, indipendentemente dalla diminuzione del
fatturato o dei corrispettivi". Con il provvedimento si elimina, per
le categorie più colpite dalla stretta, il vincolo previsto dal decreto
ristori che rinviava da novembre ad aprile gli acconti per i soggetti Isa e
forfettari con perdite di almeno del 33%. La misura riguarderà tutte le
attività che rientreranno nel nuovo elenco dei codici Ateco allegati al decreto
e che operano nelle "aree del territorio nazionale caratterizzate da
uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto".
-
Congedi e bonus baby sitter Bonus
babysitter da 1.000 euro e congedi retribuiti al 50% per i genitori che
vivono nelle zone rosse "caratterizzate da uno scenario di massima
gravità e da un livello di rischio alto" e "nelle quali sia
stata disposta la chiusura delle scuole secondarie di primo grado, e nelle
sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa
essere svolta in modalità agile".
-
5 milioni per fondo rifinanziamento Caf
Per consentire ai beneficiari delle prestazioni sociali agevolate di
ricevere l’assistenza nella presentazione delle dichiarazioni sostitutive
uniche ai fini Isee arrivano 5 milioni di euro per il fondo rifinanziamento
Caf.
-
20 milioni per crisi agricoltura Per fine
di far fronte alla crisi di mercato dei prodotti ortofrutticoli di Iv
gamma come frutta, verdura, ortaggi e di quelli della cosiddetta prima
gamma evoluta, ossia freschi, confezionati, non lavati e pronti per il
consumo, arriva un contributo di 20 milioni le organizzazioni
dei produttori ortofrutticoli riconosciute ed alle loro associazioni. E’
quanto prevede una bozza ancora provvisoria del decreto Ristori bis. Il
contributo è pari alla differenza tra l’ammontare del fatturato del
periodo da marzo a luglio 2019 e l’ammontare del fatturato dello stesso
periodo dell’anno 2020. Il contributo è ripartito dalle organizzazioni ed
associazioni beneficiarie tra i soci produttori in ragione della riduzione
di prodotto conferito.
-
Arruolamento medici e infermieri
militariArruolamento a tempo determinato di medici e infermieri militari:
lo si legge nella bozza del dl Ristori bis all'articolo 9. "Le
domande di arruolamento possono essere presentate entro il termine di dieci
giorni dalla data di pubblicazione della relativa procedura da parte della
Direzione generale del personale militare sul portale on-line del sito
internet del Ministero della difesa www.difesa.it e sono definite entro i
successivi 20 giorni".
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